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Bioenergetica

La mia esperienza

Uno dei principi fondamentali della bioenergetica è quello della relazione mente-corpo, entrambi funzionalmente sono identici perché quello che succede in uno si riflette nell’altro e viceversa.

Personalmente a oggi sono convinta che il corpo e la mente siano stati elementi fondamentali in tutta la mia vita che hanno destato il mio interesse e la curiosità al punto di spingermi in scelte professionali e personali.

Ho sempre tenuto al mio corpo curandone l’estetica e la funzionalità per poi scegliere di diventare una terapista della riabilitazione e curare così quello degli altri con adeguate tecniche; più tardi la curiosità per i processi mentali consci e inconsci, il desiderio di conoscere me stessa e gli altri mi hanno spinta ad intraprendere gli studi psicologici e a specializzarmi in tecniche a mediazione corporea.

Tanti anni fa non sapevo cosa fosse la bioenergetica ma non ricordo come e perché era comunque nei miei pensieri e ho sempre avuto un desiderio subliminale di fare la sua conoscenza. Oggi, dopo sette anni di formazione personale e un master in bioenergetica, sono circa a metà del primo anno di corso per conduttori di classi di esercizi e ho raggiunto la piena consapevolezza che la bioenergetica sia la via fondamentale per l’integrazione psicomotoria.

Durante questo primo anno di formazione ho approfondito alcuni concetti fondamentali della bioenergetica di Lowen a livello teorico e soprattutto di sperimentarli personalmente negli esercizi in gruppo.

 

I princìpi della bioenergetica

Alla base di questo modello terapeutico c’è la visione dell’essere umano inteso come un tutto (principio di integrazione mente-corpo) e l’importanza dei processi energetici del corpo che ne determinano lo stato di vitalità l’energia vitale si sviluppa per mezzo della respirazione e dei processi metabolici del corpo: se l’energia è fluida e circola liberamente il corpo è elastico e vitale.

La rigidità e le tensioni muscolari croniche determinate dai conflitti emotivi irrisolti abbassano il livello energetico del corpo compromettendo la capacità di vivere pienamente e provare piacere. Le tensioni muscolari croniche costituiscono la corazza muscolare caratteriale cioè il sistema di difesa dell’individuo. Gli esercizi bioenergetici facilitano l’entrare in contatto con il proprio corpo, aiutano a diventare consapevoli delle proprie tensioni e a scioglierle permettendo il rilascio delle energie bloccate con aumentata resistenza allo stress.

Il lavoro deve essere delicato e modulato perché l’azione è al livello delle funzioni del sé (funzione energetica, sensoriale, motoria, emozionale, rappresentativa). La respirazione diventa più profonda e aumentano le sensazioni a tutti i livelli: si raggiunge una maggiore percezione corporea che può aprire la strada a sottostanti vissuti emotivi. Oltre agli esercizi nelle classi si usano anche massaggi: pressioni controllate e leggeri contatti con le mani che aiutano a rilassare corpo e a percepirlo nella sua interezza.

I processi energetici del corpo sono collegati a fattori di carica e di scarica energetica che determinano il ritmo corporeo. La carica è determinata dall’ossigenazione e dall’alimentazione e può essere influenzata anche dai processi sensoriali. La scarica è data dal movimento e dalla sessualità, ma anche dall’espressione delle emozioni e da tutto quello che facciamo con piacere.

È importante trovare un equilibrio tra carica e scarica per mantenere uno stato di salute e benessere e ciò è possibile attraverso il movimento e la respirazione. Per potersi caricare è fondamentale scaricarsi e liberarsi dalle tensioni croniche. Uno degli obiettivi degli esercizi bioenergetici e’la funzione di regolazione dei ritmi energetici del corpo. In bioenergetica è fondamentale lavorare sull’appoggio – il Grounding (radicamento) – ovvero il giusto contatto dei piedi a terra. Avere e sentire i piedi saldamente ancorati a terra e sentirsi sostenuti sulle proprie gambe corrisponde ad essere più in contatto con la realtà e meno nell’illusione.
Il contatto con la terra e con le radici aumenta il proprio senso di sicurezza interiore. Il senso di sicurezza di una persona si costruisce attraverso il rapporto precoce con la figura materna.

La dimensione del contatto e dello sguardo sono importantissime per la costruzione del senso di sé e la sensazione di esistere che ne è alla base. Il bambino elabora la propria immagine attraverso la qualità delle manipolazioni effettuate da chi si prende cura di lui: percependo la delimitazione dei contorni del suo corpo inizia a costituirsi come un “Io autonomo “separato dalla madre.

Le esperienze precoci positive legate all’amore e al sostegno, determinano la capacità di creare un rapporto positivo con se stessi e con il proprio corpo vissuto come fonte di piacere e di gioia. Esperienze precoci insicure carenti di sostegno e affetto materno si tramuteranno in difficoltà a reggersi sulle proprie gambe e di conseguenza in insicurezza ad affrontare la vita.

 

L’esperienza sul campo

Durante il lavoro della classe ho potuto sperimentare direttamente e comprendere appieno cosa significa sentirsi in Grounding, cioè appoggiati sui propri piedi nella posizione sdraiata e da seduta ma anche nello sguardo. Ho percepito con sorpresa come cambia durante gli esercizi l’aderenza dei piedi a terra: da principio la posizione base risulta un po’ difficoltosa, a volte tendo a bloccare le ginocchia ed a irrigidire le gambe, sento tensione a livello del bacino e delle spalle, i piedi non aderiscono perfettamente a terra ma durante il lavoro in piedi, in posizione base con i passaggi di peso, i molleggi, il bend-over, sento l’energia che viene spinta verso il basso.

Le gambe diventano più cariche e presenti gradualmente le tensioni si sciolgono i piedi aderiscono e riesco a sentire la spinta dalla terra che mi da la forza e il sostegno sento le radici e finalmente la respirazione diviene più profonda e la testa più leggera. Gradualmente mi sento più presente, più vicina ai ritmi del mio corpo, sento che ci sono esisto e posso contare su di me.

Ogni volta è un’esperienza diversa e mi sorprendo di come il corpo riesca a comunicarmi tutto quello di cui ho bisogno. Mi è capitato più di una volta di avere delle illuminazioni nella fase di rilassamento da sdraiata che mi hanno aiutato a prendere decisioni anche importanti o a risolvere un problema: sono stati momenti fondamentali in cui ho vissuto appieno l’integrazione a tutti i livelli. Sono sempre più convinta dell’importanza dell’ascolto del proprio corpo e soprattutto del seguire le intuizioni che ne derivano.

Durante questo periodo di pausa del corso mi sono resa conto di quanto sia aumentata la mia attenzione ai segnali del corpo e ai vissuti collegati e di come riesca a portare nella mia quotidianità l’esperienza vissuta nella classe. Ad esempio mi sono accorta di quanto sia migliorata la mia postura per il lavoro fatto sulla percezione dei piedi a terra e sull’appoggio e di come sia aumentata l’attenzione al mio modo di camminare e il piacere che provo nel percepire che mi muovo meglio e mi sento più sicura. Sono anche più consapevole del mio modo di respirare; mi accorgo se blocco respiro, se e’ fluido, se e’ profondo o superficiale e quindi sono più concentrata sul qui e ora su come sto in quel dato momento, insomma mi conosco di più e sento di darmi più valore.

Durante questo primo anno di corso sono convinta di aver approfondito la mia conoscenza corporea e di aver acquisito strumenti lavorativi utili ma soprattutto di aver avvalorato la mia tesi iniziale sull’importanza del corpo con la differenza che oggi il corpo lo ascolto, e lo vivo di più.

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